
[...]
– Che cosa fareste se foste bloccati in un posto, i giorni fossero uguali, e per quanto vi sforziate qualunque cosa non servisse a niente?
– Ehi, sembra il ritratto della mia vita! [...]
Ricomincio da capo - Harold Ramis - 1993
– Che cosa fareste se foste bloccati in un posto, i giorni fossero uguali, e per quanto vi sforziate qualunque cosa non servisse a niente?
– Ehi, sembra il ritratto della mia vita! [...]
Ricomincio da capo - Harold Ramis - 1993
[...]
- Sai che giorno è oggi?
- Che giorno è?
- Oggi è domani! Ieri è passato [...]
Ricomincio da capo - Harold Ramis - 1993
Proprio così. Uno dopo l’altro. Passi di gente distratta, gente precisa, gente impaziente. Raccoglievo le orme di una signora stanca nel suo vestito di seta.Catalogavo l’andatura composta di uomini troppo seri, schiavi di un orologio e della loro ventiquattrore. Così in qualche angolo del mondo me ne stavo in silenzio ,satura d’immagini.
Scene ripetute. Giorni ripetuti all'infinito.Senza tempo, senza spazio.
Ero lì. Senza un perché fotografando i silenzi.
Scene ripetute. Giorni ripetuti all'infinito.Senza tempo, senza spazio.
Ero lì. Senza un perché fotografando i silenzi.
Se qualcuno me l’avesse chiesto, avrei risposto che stavo contando i passi.
[ ma questo era tempo fa…]
te l'hanno chiesto, ma eri troppo intenta a contare i passi. J
RispondiEliminaproprio così. tempo fa. P.
RispondiElimina...e gia'. Baciobolla.
RispondiEliminaMi piace molto Bill Murray e questo film e' davvero bellissimo.
RispondiEliminaSpecie dopo aver visto dal vivo il Groundhog Day.Sono davvero al limite del ridicolo.
Questo e' l'ultimo.
http://www.youtube.com/watch?v=N9IHpEDN-ak
Un saluto. Riccardo.
Grazie del link. Sono ridicoli davvero. Io tifo per la marmotta.
RispondiEliminaPer J: spesso non ascolto. O non sento. O sono come la marmotta d'inverno: in letargo.
RispondiEliminaAllora non dire che nessuno te lo ha chiesto.. J
RispondiEliminameglio stare fermi, tutto si muove intorno a te, non fai fatica e non devi nemmeno contare i [tuoi] passi [però puoi contare i pazzi, e il numero è infinito]
RispondiEliminainteressanti quei due numeri, li giocherò.
bello è giocare.
I pazzi si contano.Ho finito le dita per contarli. Io sono pigrissima preferisco che tutto si muova intorno a me.
RispondiEliminaTu gioca quei due numeri, poi dividiamo.
"Bello e' giocare."
Poetiche parole sull’attesa seppe far dire Antoine de Saint-Exupéry. alla volpe nel “Piccolo Principe”.
RispondiEliminaessuno oggi sa più attendere né vuole più attendere. L’attesa è considerata perdita di tempo e di denaro.
Ci annoia o addirittura infastidisce. Nessuno, però, è più profondamente felice. Se si considera che anche il desiderio è causato dall'attesa, rischiamo di avere un mondo senza desideri. Molto bello il tuo post.
Francesca.
L'attesa non e' una perdita di tempo. Si aspetta e qualcosa arriva. Per me spesso e' stato cosi', non sono una grande ricercatrice.
RispondiEliminaLa pigrizia m'accompagna.
Un saluto.
magari certe attese sono fatte di giri e rigiri...ma arriviamo sempre dove saremmo dovuti arrivare...il caso non esiste...la fatalità...sono due persone sconosciute che si riconoscono...
RispondiEliminaquella luce...quel faro...
Anto
Anto ecco perche' ho imparato ad apprezzare le attese. Portano qualcosa di bello. E poi adoro i fari.
RispondiEliminaqui al mio paese c'è un faro bellissimo..su un mare bellissimo...oggi l tue perol sono arrivate li...e seguono lascia della luce...Notte...donna sianifica...a kiss
RispondiEliminascentifica...ma che ho scritto..
RispondiEliminaoddio ancora?scientifica...e meno ale che sei tu la dislessica...
RispondiEliminao.k.se ci sarà qualcosa da dividere divideremo [pietà!non farmi dire divideromolo] e se la vincita sarà importante dividescalmo e magari anche dividebarca.
RispondiElimina@anonimoFrancesca Non è vero che nessuno sa o vuole più attendere, non è assolutamente vero.
Allora spero sia importante. Al massimo dividegozzo.
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