martedì 28 luglio 2009

[...] Come andiamo signora Paoloni?
Male.
Vede che migliora? Ieri ha detto “malissimo”! [...]

Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue - Luciano Salce - 1969




Praticamente ho quasi vissuto nelle cliniche, ma la visita dal mio dottore per le ricette, è sempre da me temutissima per la mole dei pazienti. La mia speranza e’ di uscirne (viva) prima di mezzanotte, ma mi accorgo sempre che purtroppo l’ambiente è già stracolmo, con tribune e i popolari pieni.
Mi resta solo qualche fortunato posto nei distinti, e quindi in piedi.

La folla è tra le più svariate: ragazzi e ragazze, una donna che fa dei ricami…però si nota subito che le migliaia e migliaia di nonni e nonne centenari, la fanno da padrona essendo la netta maggioranza
Un po’ atterrita dalla presenza di quell’ingiustificata orda di pazienti chiedo incauta un innocente: “scusate, chi è l’ultimo?”… la domanda scatena un putiferio perché nessuno vuole essere l’ultimo! Si contano a vicenda, parlano insieme (e non si capisce niente), c’è quello che nega dice di essere arrivato dopo, quello che dice che è lì solo per la ricetta, altri che piangono…insomma, quando cominciano a scatenarsi i primi scontri, evito il lancio dei lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine, facendomi da parte e tenendomi come riferimento la donna dei ricami, potrebbe essere lei l’ultima vittima.

Man mano che il tempo passa, continua ad arrivare gente e alle 16 siamo già più di settecento persone.
Il silenzio regna sovrano, ma si nota subito che tutti i nonni, nonne, signori e signore, si guardano intorno speranzosi che qualcuno dica una qualsiasi cavolata, per poter cominciare a parlarne.
Quando tutte le speranze sembrano svanite, puntualmente arriva la prima cazzata, rivolta ovviamente all’unica persona delle settecento che non stava guardandosi intorno: “ma lo sa che lei ricama benisssssimo?!”
La donna alza gli occhi e sorride orgogliosa, partono subito un coro e 90 minuti di applausi corredati da una ola improvvisata. La vecchia vicino alla donna (quella che le aveva fatto il complimento) chiede informazioni sul tipo di ricamo e sullo stile, sparando termini propriamente tecnici con lo scopo di stupire e suscitare l’invidia dei presenti (da qui si capisce il suo vero scopo). Una signora dall’aria un po’ rincoglionita ci casca subito: “ah ma quindi ricamava anche lei?!?”, la vecchia scaltra ovviamente annuisce fiera “quando potevo..SI’!” e parte con una serie di descrizioni accurate delle varie opere d’arte composte, che farebbero impallidire Michelangelo. Malumore generale tra le nonne che, divorate dall’invidia, provano a inserirsi successivamente nel discorso con la stessa idea della furba vecchietta, ma ormai è troppo tardi, le vecchiette vengono subito tacciate di menzogna e allontanate dallo studio medico a calci.

Finito il momento dell’apoteosi, noto che il pubblico impaziente ancora rumoreggia forse perché non soddisfatto della discussione, infatti tutti i maschi ne sono rimasti fuori e non hanno pertanto soddisfatto il loro dovere di dire la propria. Il brutto momento però dura poco (come le cose belle) in quanto ad uno dei nonni in fila tra le duecento persone in piedi che aspettano la ricetta, viene in mente un idea geniale.
Finge di confidarsi sussurrando all’amico che “una volta si faceva prima perché le ricette le tenevano nel cassetto” poi volutamente, alzando la voce, esclama: “ma poi con questa storia dei drogati…” subito la signora rincoglionita di prima ci casca ancora: “Come ? I drogati? In che senso, Cosa è successo..?” il delirio ritorna a regnare sovrano e parte la gara a chi deve raccontare la storia per primo:
Una vecchia lancia in aria il suo bastone per cambiarne l’impugnatura e scaraventarlo a piene mani in faccia alla vicina che aveva aspirato forte per partire con il racconto, un vecchietto scaraventa giù dal secondo piano la borsetta della vicina (che aveva alzato la mano), pugni, calci e rumori di ossa rotte (nella confusione vengono anche lanciati dei fumogeni da qualche ex poliziotto rimasto dalla prima sommossa).
Approfittando dei tafferugli, la scaltra nonnetta dello stratagemma del ricamo di prima, si era però già posizionata (con una banale scusa) a fianco della rincoglionita, e quindi riesce a battere sul tempo tutti i presenti cominciando il racconto tra la delusione generale:: “lo sa… una volta il dottore rilasciava le ricette nella cassetta, fino a quando i drogati hanno cominciato a fregarle, e poi le fregavano sempre !!!!!” La signora rincoglionita continua a non capire, allora intervengono tutti a spiegare, ognuno con la propria storia:
Si parte dall’inizio, il sospetto avvenne alla scoperta di migliaia di vecchietti/e morti a causa delle ricette non ritirate. Poi viene la descrizione del drogato tipo, definito dalle nonne come un mostro a 3 teste alto almeno 6 metri, con 9 code e un alito pestilenziale. Successivamente viene narrato di quando due soli nonni hanno messo in fuga un’orda di duecento drogati, o di quando una ricetta dovette fare il terribile percorso inverso (da casa di nonna a studio medico), e venne protetta nel tremendo tragitto da 5 temerarie vecchiette che da sole hanno dovuto affrontare orde di drogati-orchi.
Le storie si susseguono, da quello venuto dal futuro per impossessarsi delle ricette prima della firma del medico allo scontro epico (con tanto di spade), che ha avuto come protagonista nientepopodimeno che il dottore e un terribile drogato-mutante che incautamente era stato trovato con le mani nel sacco (delle ricette) e urlava “ne resterà soltanto uno!!”. Ovviamente ebbe la peggio, e il dottore riportò la ricetta in mano a nonna con fare trionfale, tra piangi di gioia e applausi generali.

Il tempo passa lentamente, ma la lunga attesa che ha sfinito i pochi giovani rimasti, ha ormai fatto stringere un solido gemellaggio tra i nonni e nonne presenti. Noi veniamo sempre più ignorati e ghettizzati (alcuni inspiegabilmente spariscono e io comincio a preoccuparmi), mentre i vecchietti continuano a coalizzarsi tra di loro passando il tempo a raccontarsela lieti. Dalle ferie del 56’ al giorno della pensione, dalla prima moglie (uguale uguale alla Loren) all’ultima che gli rompe.
L’attesa è sempre più estenuante, sono già le 22 ma il dottore ha ancora dentro il primo paziente.
Tutti hanno già sfogliato più volte le 500 riviste (numeri rari di Oggi e Novella 2000) presenti sul tavolo e gli hanno dato poi fuoco per riscaldare del cibo.
Ormai gli argomenti scarseggiano, tutti sanno tutto di tutti, pertanto si decide che è giunta l’ora di cominciare le prime iniziative: alla mia destra parte un grosso sfidone a bocce tra urla e bestemmioni vari.
Altri si dedicano alla briscola e allo scopone, litigando sempre col compagno.
Alla mia sinistra una nonnetta tira fuori dalla borsa della spesa un giradischi, lo attacca e comincia a far suonare le note de “la mazurca di periferia”. Alcune centinaia di vecchi hanno preso la bici da corsa e fanno su e giù per il corridoio facendo finta di essere al giro d’Italia, le donne fanno il tifo per loro e lanciano le borracce d’acqua.
Al momento della caccia alla volpe mi accorgo che di giovane sono rimasta soltanto io, e comincio a guardarmi intorno con sospetto. Sgattaiolo sul retro e mi avvicino di soppiatto all’ufficio medico dove riesco incredula a sgraffignare una ricetta vuota dalla scrivania del dottore, distratto dall’ausculto del paziente.
A dire il vero una nonna alle mie spalle mi scopre subito, costringendomi a tramortirla con una gomitata in faccia prima che si metta ad urlare. Trasporto con cautela il cadavere nell’armadio (dove scopro una ventina di giovani morti da ore). Non posso più rientrare nello studio quindi mi calo giù dalla finestra.
Ormai sono le 2 di notte quando guardo soddisfatta la mia ricetta e ci trascrivo le medicine per la sopravvivenza.
Mentre mi allontano e dall'alto partono i fuochi d'artificio...

15 commenti:

  1. Ma cos'è Paolo Villaggio con il suo Fantozzi in confronto con te? ;-DDD Guido

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  2. Terrificante! Avevo pensato di procurarti un blocchetto di ricette in bianco, ma poi ho pensato che lasciare tutti quei vecchi soli non sarebbe carino.
    Esilarante anche questo post anche se, non so perché, lascia un po' d'inquietudine addosso :)

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  3. Ma c'è davvero qualcuno che ha avuto il tempo e il coraggio di leggere questo papiro?vabbè io oggi mi prendo due ore dal lavoro per leggere e commentare...per ora volevo solo vedere i due pazzi che hanno commentato...e uno lo conosco bene...Guidoooo sei pazzoooo...effetto nescafè!

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  4. fantastico e inquietante Harpo!
    questo dovresti venderlo come script per un film!
    magari a Tarantino :)

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  5. [Per SUV (dovrebbero metterti la supertassa): effettivamente, assunto in dosi massicce, il nescafé può essere micidiale, ma naturalmente niente in confronto col caffè di Cristina! ;-)]

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  6. bellissimo :D
    non vedo l'ora di essere vecchio per scassare i coglioni a tutti, presentarmi alle poste negli orari in cui ci va chi lavora, intasare pront0 soccorso sale di attesa per banali raffreddori, guidare a 10 km/h con il cappello in testa .. come rompicoglioni sono gia' una giovane promessa..

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  7. E' uno dei miei sogni: diventare un'anziana rompiscatole. Ma solo per vendetta :)

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  8. Ma stiamo mettendo fuori completamente questo lato ironico eh? non ho parole per esprimere le lacrime che ho versato leggendo questo post...no...non per i lacrimogeni...troppo divertente...ma poi ho pensato...vedi cosa fa dormire poco? quasi quasi comincio anch'io a soffrire d'insonnia se questi sono i risultati...promessa mantenuta ragazza...letto e commentato...B/M

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  9. Per Gu: sai che adoro i libri di Villaggio.Sono "ironicamente ispiranti". Bacio.

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  10. Per Andrea: l'inquietudine puo' essere esilarante se in questi termini. Se vuoi ti rubo un blocchetto di ricette, oramai sono un esperta.

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  11. Per sunduv:il coraggio e' dei temerari ragazza. Tu non lo sei? B

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  12. Per Goz: Groucho ho un idea, tu fai i disegni e lo trasformeremo in un ironico Sin City. :)
    Bacio.

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  13. Per sunduv: vedi che sei temeraria anche tu? L'importante e' averti fatto ridere. B/M

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